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AGENDA DIGITALE EUROPEA - AGENDA DIGITALE ITALIANA





AGENDA DIGITALE EUROPEA
UN AMBIZIOSO PROGETTO DELL'UNIONE EUROPEA


1. Le sette proposte dell'Unione europea

Nel marzo del 2010 la Commissione Europea, come risposta strategica per il prossimo decennio e cercando di delineare una modalità di azione europea di risposta alla crisi in atto, ha pubblicato il documento "Europa 2020, una strategia per una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva".
Queste sono le tre condizioni individuate per sviluppare l'economia europea basata sulla conoscenza, sull'innovazione, sull'occupazione e su una gestione delle risorse ecocompatibili. Ma per creare le condizioni affinché questi tre obiettivi possano essere concretamente attuati sono state lanciate sette iniziative dette "faro", di cui una è l'Agenda digitale europea.

Essa è parte di una programmazione integrata per lo sviluppo e si affianca alle altre sei seguenti proposte:
1) "L'Unione dell'innovazione" affinché si attui una politica della ricerca con investimenti crescenti e determini nuove opportunità di impresa e occupazione;
2) "Youth on the move" per accrescere la qualità dei sistemi di insegnamento e agevolare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro;
3) "Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse" per diminuire l'effetto serra, contenere l'emissione di Co2 e favorire il risparmio energetico, attraverso un maggior impiego delle energie rinnovabili e una miglior efficienza energetica a livello industriale e nei trasporti;
4) "Una politica industriale per l'era della globalizzazione";
5) "Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro", con lo sviluppo della formazione continua e la mobilità occupazionale e il conseguente riconoscimento delle competenze acquisite;
6) La "Piattaforma europea contro la povertà" affinché lo sviluppo possa creare condizioni di vita tali da abbattere la discriminazione sociale e che agli esclusi vengano offerte maggiori possibilità di partecipazione alla vita sociale.


2. Gli obiettivi

2.1. Creare un nuovo mercato unico per sfruttare i benefici apportati dall'era digitale
I cittadini dovrebbero poter usufruire di servizi commerciali e prodotti di intrattenimento culturale su base transnazionale. Ma i mercati dell'UE sono ancora segmentati da barriere che impediscono l'accesso a servizi di telecomunicazione e digitali e a contenuti offerti su scala europea.
Il numero di brani musicali scaricati attualmente negli USA è quattro volte superiore rispetto all'UE, che presenta mercati frammentati caratterizzati da una mancanza di offerta legittima.
La Commissione intende aprire l'accesso a contenuti legittimi in rete semplificando i meccanismi esistenti di liberatoria del diritto d'autore, rilascio transfrontaliero di licenze e gestione dei diritti. Altre azioni comprendono l'agevolazione dei pagamenti e della fatturazione elettronica nonché la semplificazione della risoluzione delle controversie in rete.

2.2. Migliorare la definizione e l'interoperabilità delle norme TIC
Per facilitare la creatività, l'aggregazione e l'innovazione da parte dei cittadini, abbiamo bisogno di prodotti e servizi TIC aperti e interoperabili.

2.3. Stimolare la fiducia in Internet e la sicurezza online
I cittadini europei non faranno ricorso a tecnologie delle quali non si fidano, devono sentirsi a proprio agio e sicuri quando accedono a servizi online.
Una risposta europea meglio coordinata ai ciberattacchi e norme più rigorose in merito alla protezione dei dati personali costituiscono parte della soluzione a questo problema.
Potenzialmente, le azioni potrebbero anche obbligare i gestori di siti web a comunicare agli utenti eventuali violazioni della sicurezza che coinvolgono i loro dati personali.

2.4. Garantire l'offerta di un accesso a Internet molto più veloce
L'obiettivo per il 2020 è di offrire l'accesso a internet a velocità pari o superiori a 30 Mbp a tutti i cittadini europei, nonché connessioni a 100 Mbp ed oltre alla metà delle famiglie europee.
Oggi, solo l'1% dei cittadini UE ha accesso a reti ad alta velocità a fibra ottica, contro il 12% dei giapponesi e il 15% dei sudcoreani.
L'internet superveloce è un requisito essenziale per una crescita economica forte, per la creazione di nuovi posti di lavoro e di prosperità, ma anche per garantire che i cittadini possano accedere ai contenuti e ai servizi che desiderano.
La Commissione esplorerà, tra le altre cose, anche vari modi per attrarre finanziamenti destinati allo sviluppo delle reti a banda larga attraverso meccanismi di rafforzamento del credito e fornirà orientamenti su come incoraggiare gli investimenti nelle reti a fibra ottica.

2.5. Incoraggiare gli investimenti nella ricerca e sviluppo
L'Europa deve investire di più nel settore R&S e deve facilitare il concretizzarsi sul mercato delle migliori idee prodotte in Europa.
L'Agenda mira, tra l'altro, a incrementare gli investimenti privati con fondi regionali europei e ad aumentare i finanziamenti UE destinati alla ricerca così che l'Europa possa tenere il passo con i concorrenti e addirittura superarli.
Gli investimenti UE nella ricerca TIC rappresentano meno della metà di quelli USA (37 miliardi di euro contro 88 miliardi, nel 2007).

2.6. Fornire a tutti i cittadini europei competenze digitali e servizi online accessibili
Oltre la metà dei cittadini europei (250 milioni) si collega ogni giorno a internet, ma un altro 30% non lo ha mai fatto.
Tutti, vecchi e giovani e a prescindere dall'estrazione sociale, hanno diritto ad accedere alla conoscenza e alle competenze necessarie a far parte dell'era digitale, dato che ormai, e sempre in maggior misura, il commercio, i servizi pubblici, quelli sociali e sanitari, l'istruzione e la vita politica sono reperibili in rete.

2.7. Sfruttare il potenziale delle TIC a vantaggio della società
Dobbiamo investire nell'uso intelligente della tecnologia e nello sfruttamento delle informazioni per trovare soluzioni che riducano il consumo energetico, sostengano una popolazione che invecchia, consentano ai pazienti di avere un ruolo più incisivo e migliorino l'accesso alla rete delle persone con disabilità.
Uno degli obiettivi potrebbe essere di consentire ai pazienti la consultazione delle cartelle cliniche, ovunque si trovino in Europa, entro il 2015.
L'Agenda contribuirà allo sviluppo di tecnologie TIC votate al risparmio energetico, quali le tecnologie d'illuminazione allo stato solido (Solid State Lighting, SSL) che utilizzano il 70% in meno di energia rispetto a quelle tradizionali.


3. Realizzare una strategia europea per il digitale

La sfida più ardua è quella di garantire l'adozione e l'attuazione in tempi brevi delle misure necessarie per raggiungere gli obiettivi elencati.
Vari commissari europei lavoreranno in sinergia con le istituzioni dell'Unione europea e con le parti interessate per trasformare l'Agenda del digitale in realizzazioni concrete.


4. 18 FEBBRAIO 2011 - La Commissione avvia una consultazione pubblica su firma e identificazione elettroniche

Uno dei fattori che frena lo sviluppo dell’economia on-line nell'UE è rappresentato dalla scarsa fiducia dei consumatori e delle aziende nei confronti delle transazioni elettroniche.
Poter contare su servizi on-line sicuri, affidabili e facili da usare è indispensabile per garantire l'esistenza di un solido mercato unico digitale europeo.
Al fine di affrontare queste problematiche, l’ Agenda digitale europea ha annunciato una revisione della direttiva sulla firma elettronica (direttiva 1999/93/CE) e un’iniziativa sul riconoscimento reciproco dell'identificazione e dell’autenticazione elettroniche.
I cittadini sono invitati a partecipare alla consultazione inviando le loro opinioni riguardo a come l'identificazione, l'autenticazione e la firma elettroniche possono contribuire a creare il mercato unico digitale europeo e riguardo a eventuali misure che creino condizioni ottimali per stimolarne la crescita.

. Se vuoi maggiori dettagli, clicca QUI.


APPROFONDIMENTI E RIFERIMENTI

La Commmissione Europea ha pubblicato l'Agenda Digitale, un corposo documento dove si tracciano gli obiettivi da raggiungere per la modernizzazione del Vecchio Continente.

. Per scaricare il testo della Comunicazione [COM (2010) 245 def/2 del 26 agosto 2010, cliccate QUI

. Se vuoi visitare il sito Adell'genda digitale europea, clicca QUI.


AGENDA DIGITALE ITALIANA
AL VIA L'AGENZIA PER L'ITALIA DIGITALE


1. Nasce l'Agenzia per l'Italia Digitale - Soppressi DigitPA e l'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione

1.1. I principi fissati nel D.L. n. 5/2012, convertito nella L. n. 35/2012

E' stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 33 del 9 febbraio 2012 (Supplemento Ordinario n. 27), il decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante "Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo".
Tale decreto è stato successivamente convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 82 del 6 aprile 2012 (Supplemento Ordinario n. 69).
Il Capo I (artt. 47 - 47-sexies) del Titolo II è dedicato alle "Norme in materia di agenda digitale e sviluppo dei settori della innovazione, ricerca e istruzione, turismo e infrastrutture energetiche".
Nel quadro delle indicazioni dell'agenda digitale europea il Governo persegue l'obiettivo prioritario della modernizzazione dei rapporti tra Pubblica Amministrazione, cittadini e imprese, attraverso azioni coordinate dirette a favorire lo sviluppo di domanda e offerta di servizi digitali innovativi, a potenziare l'offerta di connettività a larga banda, a incentivare cittadini e imprese all'utilizzo di servizi digitali e a promuovere la crescita di capacità industriali adeguate a sostenere lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi.
Con un apposito decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, il Ministro per la coesione territoriale, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministro dell'economia e delle finanze, dovrà essere istituita una cabina di regia per l'attuazione dell'agenda digitale italiana, coordinando gli interventi pubblici volti alle medesime finalità da parte di regioni, province autonome ed enti locali.
La cabina di regia, nell'attuare l'agenda digitale italiana nel quadro delle indicazioni sancite dall'agenda digitale europea, persegue i seguenti obiettivi:
a) realizzazione delle infrastrutture tecnologiche e immateriali al servizio delle «comunità intelligenti» (smart communities), finalizzate a soddisfare la crescente domanda di servizi digitali in settori quali la mobilità, il risparmio energetico, il sistema educativo, la sicurezza, la sanità, i servizi sociali e la cultura;
b) promozione del paradigma dei dati aperti (open data) quale modello di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, al fine di creare strumenti e servizi innovativi;
c) potenziamento delle applicazioni di amministrazione digitale (e-government) per il miglioramento dei servizi ai cittadini e alle imprese, per favorire la partecipazione attiva degli stessi alla vita pubblica e per realizzare un'amministrazione aperta e trasparente;
d) promozione della diffusione e del controllo di architetture di cloud computing per le attività e i servizi delle pubbliche amministrazioni;
e) utilizzazione degli acquisti pubblici innovativi e degli appalti pre-commerciali al fine di stimolare la domanda di beni e servizi innovativi basati su tecnologie digitali;
f) infrastrutturazione per favorire l'accesso alla rete internet in grandi spazi pubblici collettivi quali scuole, università, spazi urbani e locali pubblici in genere;
g) investimento nelle tecnologie digitali per il sistema scolastico e universitario, al fine di rendere l'offerta educativa e formativa coerente con i cambiamenti in atto nella società;
h) consentire l'utilizzo dell'infrastruttura di cui all'articolo 81, comma 2-bis, del codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, anche al fine di consentire la messa a disposizione dei cittadini delle proprie posizioni debitorie nei confronti dello Stato da parte delle banche dati delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 2, comma 2, del citato codice di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005, e successive modificazioni;
i) individuare i criteri, i tempi e le relative modalità per effettuare i pagamenti con modalità informatiche nonché le modalità per il riversamento, la rendicontazione da parte del prestatore dei servizi di pagamento e l'interazione tra i sistemi e i soggetti coinvolti nel pagamento, anche individuando il modello di convenzione che il prestatore di servizi deve sottoscrivere per effettuare il pagamento
.


1.2. I principi fissati nel D.L. n. 83/2012, convertito dalla L. n. 134/2012

E' stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 26 giugno 2012 – Supplemento Ordinario n. 129, il DECRETO-LEGGE 22 giugno 2012, n. 83 recante "Misure urgenti per la crescita del Paese".
Al Titolo II (artt. 18 - 22) vengono dettate le "Misure urgenti per l'Agenda digitale e la trasparenza nella Pubblica Amministrazione".

Successivamente, il D.L. n. 83/2012 è stato convertito, con modificazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 134.


1.2.1. L'istituzione della nuova Agenzia

All'articolo 19 viene prevista la istituzione dell'Agenzia per l'Italia Digitale, la quale sarà sottoposta alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro da lui delegato, del Ministro dell'economia e delle finanze, del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca.
L'Agenzia opererà sulla base di principi di autonomia organizzativa, tecnico-operativa, gestionale, di trasparenza e di economicita'.
Per quanto non previsto dal decreto legge n.83/2012 all’Agenzia si applicano gli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300.
Tale decreto reca la riforma dell'organizzazione del Governo e gli articolo 8 e 9 dettano norme generali applicabili alle Agenzie.
L’Agenzia svolge:
a) le funzioni di coordinamento, di indirizzo e regolazione affidate a DigitPA dalla normativa vigente;
b) le funzioni affidate all’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione;
c) le funzioni svolte dal Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri
.
L’Agenzia assicura il coordinamento informatico dell’amministrazione statale, regionale e locale, in attuazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera r), della Costituzione.


1.2.2. I compiti dell’Agenzia per l’Italia digitale

Le funzioni dell'Agenzia vengono specificate in dettaglio all'art. 20.
L'Agenzia per l'Italia Digitale e' preposta alla realizzazione degli obiettivi dell'Agenda digitale italiana, in coerenza con gli indirizzi elaborati dalla Cabina di regia di cui all'articolo 47 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito in legge con modificazioni dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, e con l'Agenda digitale europea.
In particolare l'Agenzia:
a) contribuisce alla diffusione dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, allo scopo di favorire l'innovazione e la crescita economica, anche mediante l'accelerazione della diffusione delle Reti di nuova generazione (NGN);
b) elabora indirizzi, regole tecniche e linee guida in materia di omogeneita' dei linguaggi, delle procedure e degli standard, anche di tipo aperto, per la piena interoperabilita' e cooperazione applicativa tra i sistemi informatici della pubblica amministrazione e tra questi e i sistemi dell'Unione Europea;
c) assicura l'uniformita' tecnica dei sistemi informativi pubblici destinati ad erogare servizi ai cittadini ed alle imprese, garantendo livelli omogenei di qualita' e fruibilita' sul territorio nazionale, nonche' la piena integrazione a livello europeo;
d) supporta e diffonde le iniziative in materia di digitalizzazione dei flussi documentali delle amministrazioni, ivi compresa la fase della conservazione sostitutiva, accelerando i processi di informatizzazione dei documenti amministrativi e promuovendo la rimozione degli ostacoli tecnici che si frappongono alla realizzazione dell'amministrazione digitale e alla piena ed effettiva attuazione del diritto all'uso delle tecnologie di cui all'articolo 3 del Codice dell'amministrazione digitale;
e) vigila sulla qualita' dei servizi e sulla razionalizzazione della spesa in materia informatica, in collaborazione con CONSIP Spa, anche mediante la collaborazione inter-istituzionale nella fase progettuale e di gestione delle procedure di acquisizione dei beni e servizi, al fine di realizzare l'accelerazione dei processi di informatizzazione e risparmi di spesa;
f) promuove e diffonde le iniziative di alfabetizzazione informatica rivolte ai cittadini, nonche' di formazione e addestramento professionale destinate ai pubblici dipendenti, anche mediante intese con la Scuola Superiore della pubblica amministrazione e il Formez, e il ricorso a tecnologie didattiche innovative;
g) effettua il monitoraggio dell'attuazione dei piani di Information and Communication Technology (ICT) delle pubbliche amministrazioni, redatti in osservanza delle prescrizioni di cui alla lettera b), sotto il profilo dell'efficacia ed economicita' proponendo agli organi di governo degli enti e, ove necessario, al Presidente del Consiglio dei Ministri i conseguenti interventi correttivi
.

Dalla data di entrata in vigore del decreto legge n. 83/2012 sono affidate a CONSIP Spa le funzioni, fino ad ora attribuite al DigitPa, di cui all’art. 3, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 1° dicembre 2009, n. 177, limitatamente alla formulazione dei pareri sulla congruità economica e tecnica degli interventi e dei contratti relativi all’acquisizione di beni e servizi informatici e telematici, al monitoraggio dell’esecuzione degli interventi e dei contratti suddetti, nonché le funzioni di cui alla lett. d) e quelle di cui al comma 3 del medesimo articolo.
Tali funzioni si sostanziano nel predisporre, realizzare e gestire interventi e progetti di innovazione e nell’esprimere pareri tecnici, obbligatori e non vincolanti, sugli schemi di contratti stipulati dalle pubbliche amministrazioni centrali concernenti l'acquisizione di beni e servizi relativi ai sistemi informativi automatizzati per quanto concerne la congruità tecnico-economica, qualora il valore lordo di detti contratti sia superiore a euro 1.000.000,00 nel caso di procedura negoziata e a euro 2.000.000,00 nel caso di procedura ristretta o di procedura aperta.

Dalla data di entrata in vigore del presente decreto (26 giugno 2012), DigitPA e l’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione sono soppressi.
Sono trasferiti all’Agenzia per l’Italia digitale il personale di ruolo e le risorse finanziarie e strumentali attualmente utilizzati da DigitPA, dall’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione e dal Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione compresi i connessi rapporti giuridici attivi e passivi, senza che sia esperita alcuna procedura di liquidazione, neppure giudiziale.
Per i restanti rapporti di lavoro l’Agenzia subentra nella titolarità del rapporto fino alla naturale scadenza.

La struttura dell’Agenzia per l’Italia digitale Sono organi dell’Agenzia:
- il Direttore generale;
- il Comitato di indirizzo;
- il Collegio dei revisori dei conti.


2. Le novità introdotte dal D.L. n. 179/2012

L'Assemblea della Camera ha approvato in via definitiva nella seduta del 13 dicembre 2012 il disegno di legge C. 5626 di conversione del decreto-legge n. 179 del 2012, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, nel testo trasmesso dal Senato e non modificato durante l'esame in sede referente dalle Commissioni riunite IX Trasporti e X Attività produttive.
Il provvedimento contiene numerose disposizioni riguardanti, prevalentemente, l'attuazione dell'Agenda digitale italiana e la promozione della competitività del Paese.
Per quanto concerne l’attuazione dell’Agenda digitale italiana si segnalano:
- l’articolo 5 amplia l’obbligo di utilizzare la posta elettronica certificata da parte delle imprese e dei professionisti;
- l’articolo 9 introduce l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di rendere disponibili i dati pubblici in formato aperto;
- l’articolo 10 intende accelerare il processo di dematerializzazione delle procedure amministrative attraverso l’istituzione del fascicolo personale dello studente universitario;
- l’articolo 11 prevede che, a decorrere dall’anno scolastico 2013-2014 (ovvero, per le scuole del primo ciclo, dall’anno scolastico 2014-2015) nelle scuole sarà possibile adottare libri di testo in versione esclusivamente digitale oppure abbinata alla versione cartacea;
- l’articolo 12 prevede l’istituzione (fin qui regolata solo da linee guida elaborate in seno alla Conferenza Stato-regioni) del fascicolo sanitario elettronico;
- l’articolo 13 prevede la graduale sostituzione del formato cartaceo con quello elettronico per le prescrizioni mediche e consente la conservazione delle cartelle cliniche esclusivamente in forma digitale;
- l’articolo 14 autorizza la spesa di 150 milioni di euro per il 2013, per il completamento del Piano nazionale banda larga nell’intero territorio nazionale nonché la semplificazione delle procedure e delle autorizzazioni delle operazioni di scavo per le infrastrutture a banda larga e ultralarga;
- l’articolo 15 estende l’obbligo di consentire pagamenti elettronici alle imprese pubbliche, in particolare agli operatori che erogano o gestiscono servizi pubblici, con esclusione, però, delle Agenzie fiscali;
- l’articolo 16 incentiva le comunicazioni e le notificazioni per via telematica nel settore della giustizia;
- l’articolo 19 attribuisce all’Agenzia per l’Italia digitale il compito di promuovere la definizione e lo sviluppo di grandi progetti strategici;
- l’articolo 20 reca disposizioni in materia di “comunità intelligenti” da intendersi come comunità nel cui territorio le tecnologie dell’informazione vengono usate consapevolmente per migliorare la qualità della vita e del lavoro degli abitanti.

Il decreto legge n. 179/2012 è stato successivam,ente convertito dalla LEGGE 17 dicembre 2012, n. 221, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 18 dicembre 2012 (Supplemento Ordinario n. 208).

L’Italia si dota in questo modo di uno strumento normativo che costituirà una efficace leva per la crescita occupazionale, di maggiore produttività e competitività, ma anche di risparmio e coesione sociale, spinta strutturale per la realizzazione delle strategie, delle politiche e dei servizi di infrastrutturazione e innovazione tecnologica dell’intero Paese.
Questi i punti fondamentali:
• previsto il documento digitale unificato: unificazione della carta di identità elettronica con la tessera sanitaria. Stanziati fondi per il rilascio gratuito (art. 1);
• istituita l'anagrafe nazionale della popolazione residente - ANPR presso il Ministero dell'Interno. Si tratta di un'anagrafe unificata che subentra all'Indice nazionale delle anagrafi (INA) e all'Anagrafe della popolazione italiana residente all'estero (AIRE) (art. 2);
• con un apposito decreto saranno stabiliti i tempi di realizzazione del censimento annuale della popolazione e delle abitazioni. Con lo stesso decreto saranno stabiliti i contenuti dell'Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (ANNCSU) (art.3);
• nasce il domicilio digitale del cittadino: sarà facoltà di ogni cittadino indicare alla pubblica amministrazione un proprio indirizzo di posta elettronica certificata quale suo domicilio digitale (art. 4);
• novità in materia di obbligo, da parte delle imprese individuali che presentano domanda di prima iscrizione al Registro delle imprese o all'Albo delle imprese artigiane, di indicare lindirizzo di PEC (art. 5);

. Se vuoi approfondire questo argomento, clicca QUI.

• Trasmissione obbligatoria di documenti per via telematica tra le Pubbliche Amministrazioni; trasmissione telematica delle certificazioni di malattia nel settore pubblico e privato (artt. 6 e 7);
• adozione di sistemi di bigliettazione elettronica interoperabili a livello nazionale e di biglietti elettronici integrati nelle città metropolitane (pagamenti con il telefonino) e sistemi di trasporto intelligente (art. 8);
• pubblicazione dati e informazioni in formato aperto (art. 9);
• acquisizione di software da parte della pubblica amministrazione nel rispetto dei principi di economicità e di efficienza, tutela degli investimenti, riuso e neutralità tecnologica (art. 9-bis);
• fascicolo elettronico per gli studenti universitari e semplificazione di procedure in materia di università (art. 10);
• libri e centri scolastici digitali (art. 11) a partire dal 2014;
• riconosciuto un credito d'imposta per promuovere l'offerta on-line di opere dell'ingegno (art. 11-bis);
• fascicolo sanitario elettronico, cartella e prescrizione medica digitali (artt. 12, 13 e 13-bis);
• azzeramento del divario digitale, interventi per la diffusione delle tecnologie digitali (art. 14);
• pagamenti elettronici: dal 1° gennaio 2013 pubbliche amministrazioni, commercianti e professionisti avranno l'obbligo di accettarli (art. 15);
• biglietto di cancelleria, comunicazioni e notificazioni per via telematica (art. 16);
• comunità intelligenti: l'Agenzia per l'Italia digitale definisce strategie e obiettivi, coordina il processo di attuazione e predispone gli strumenti tecnologici ed economici per il progresso delle comunità intelligenti (PNCI) (art. 20).

. Se vuoi approfondire i contenuti del "decreto sviluppo bis" e scaricare il testo coordinato con le modifiche apportate dalla legge di conversione, clicca QUI.


3. 14 FEBBRAIO 2013 - Segnatura di protocollo - In consultazione la Circolare n. 60 dell'Agenzia

È da oggi online la nuova Circolare dell’Agenzia per l’Italia Digitale del 23 gennaio 2013, n. 60 in materia di segnatura di protocollo che opera una revisione della Circolare AIPA del 7 maggio 2001, n. 28.
Nel documento, elaborato nell’ambito di uno specifico gruppo di lavoro, vengono definiti il formato e la tipologia di informazioni minime e accessorie associate ai messaggi scambiati tra le Pubbliche Amministrazioni.
Le modalità tecniche e il formato indicati sono stati adeguati in relazione all'evoluzione tecnologica e alle ulteriori esigenze che le amministrazioni hanno manifestato.
La Circolare avrà efficacia a partire dalla data di emanazione delle regole tecniche attuative delle disposizioni del Codice dell’Amministrazione Digitale in materia di documento informatico e gestione documentale, protocollo informatico e di formazione e conservazione dei documenti informatici.
La Circolare rimarrà in consultazione pubblica per un periodo di 30 giorni a partire dal 14 febbraio 2013 prima di essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Eventuali osservazioni dovranno essere inviate al seguente indirizzo: circolare60@agid.gov.it.

In particolare la circolare, definisce, tramite uno schema XML, la struttura dell'insieme dei dati a supporto del processo di trasmissione dei documenti informatici scambiati tra le AOO (Aree Organizzative Omogenee) delle Pubbliche Amministrazioni di cui all'art. 2, comma 2 del D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 (CAD).
Essa individua la struttura del cosiddetto file di segnatura previsto dalle disposizioni legislative vigenti al fine di consentire nello scambio di messaggi tra sistemi di protocollo delle pubbliche amministrazioni una soddisfacente interoperabilità.
Tale schema viene applicato anche nel caso di trasmissione di documenti informatici da parte delle pubbliche amministrazioni a privati.
Può altresì rappresentare riferimento per i privati per lo scambio in automatico di documenti informatici con le pubbliche amministrazioni.

. Se vuoi scaricare il testo della circolare n. 60/2013, clicca QUI.


APPROFONDIMENTI E RIFERIMENTI

. Se vuoi visitare il sito ufficiale dell'Agenzia per l'Italia Digitale, clicca QUI.


RIFERIMENTI NORMATIVI

. Se vuoi scaricare il testo aggiornato del D.L. n. 83/2012, coordinato con le modifiche apportate dalla L. n. 134/2012, clicca QUI.



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Pubblicato su: 2011-02-20 (2302 letture)

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