Via libera alla riforma – In vigore gli ultimi tre decreti attuativi
Data: Venerdì, 04 agosto @ 16:21:16 CEST
Argomento: noprofit


Dopo oltre un anno dalla promulgazione della Legge 6 giugno 2016, n. 106, recante “Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale”, sono stati pubblicati i seguenti tre decreti delegati riguardanti:
a) la disciplina dell’istituto del cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 111, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 166 del 18 luglio 2017, in vigore dal 19 luglio 2017);
b) la revisione della disciplina in materia di impresa sociale (D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 112, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 167 del 19 luglio 2017, in vigore dal 20 luglio 2017).
c) il Codice del terzo settore (D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.170 del 2 agosto 2017 e in vigore dal 3 agosto 2017).


In vigore la riforma che riguarda oltre 300 mila organizzazioni associative, cooperative e di volontariato e che coinvolge più di 6 milioni di cittadini impegnati nel volontariato- Messe a disposizione del Terzo Settore risorse pari a 190 milioni che saranno investite in nuovi incentivi fiscali, nella nascita di un Fondo progetti innovativi, nello sviluppo del Social bonus, nel lancio dei Titoli di solidarietà.
- Completata la riforma strutturale dell’istituto del cinque per mille, già reso permanente dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015).
- Migliorata la disciplina dell’impresa sociale, colmate le attuali lacune relative soprattutto al regime fiscale, e a rimosse le principali barriere al suo sviluppo, ampliati i campi di attività. Previsto l’avvio del Fondo di garanzia e per il credito agevolato dedicato proprio alle imprese sociali, con una dotazione di 200 milioni di euro.
- Riordinata tutta la normativa riguardante gli enti del Terzo settore; istituiti, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il “Registro unico nazionale del Terzo settore”, che sarà avviato, gestito e aggiornato dalle Regioni ma che utilizzerà un’unica piattaforma nazionale, e il “Consiglio nazionale del terzo settore”, organo consultivo e rappresentativo degli enti.

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