
PEC Società - Ennesimo e vergognoso rinvio?!
Data: Sabato, 26 novembre @ 18:55:37 CET Argomento: Novità
A seguito delle numerose segnalazioni da parte dei soggetti gestori del sistema di posta elettronica certificata circa l'impossibilità di fare fronte all'enorme mole di richieste di nuovi indirizzi di P.E.C. concentratasi nell'imminenza del termine del 29 novembre, il Ministero dello Sviluppo Economico, ha emanato una lettera-circolare del 25 novembre 2011, Prot. n. 224402, con la quale si invita le Camere di Commercio “di astenersi dall'applicare le sanzioni previste dall’art. 2630 del Codice civile alle società e ai soggetti che non abbiano provveduto a comunicare al Registro delle imprese l’indirizzo di posta elettronica …. Entro il termine del 29 novembre 2011”.
Si tratta, di fatto, di un rinvio - «ragionevolmente, almeno fino all'inizio del nuovo anno» - che il Ministero concede, ritenendo «in generale, come corretto adempimento, anche quello tardivo effettuato entro tale data».
Ci risiamo … solita Italia: per l’ennesima volta, all’ultimo momento e con immancabile puntualità arriva la proroga!
Naturalmente per chi? Per i soliti “furbi” che hanno atteso l’ultimo momento per attivare una semplice casella di posta elettronica.
Per questi non sono bastati tre anni, ma non ne sarebbero bastati neanche dieci!!!
Non solo, ci si mette anche il Ministero, il quale, con una semplice lettera-circolare - peraltro a tutt'oggi neanche pubblicata sul proprio sito - invita a “sospendere” l’applicazione di una norma del Codice Civile che prevede l’applicazione di sanzioni pecuniarie a coloro che effettuano la comunicazione in ritardo, contraddicendo anche le proprie precedenti indicazioni (si veda la circolare n. 3645/C del 3 novembre 2011).
E’ come scrivere ai vigili urbani che per un certo periodo non devono dare la multa a chi passa con il rosso!
E se qualcuno poi decidesse di denunciare per omissioni d'atti d'ufficio le Camere di Commercio che eventualmente si adeguassero a questa lettera-circolare (in barba alla gerarchia delle fonti normative!) cosa succederebbe? Chi risponde del "danno erariale" causato allo Stato?
Consigliamo il legislatore di non fissare più, d'ora in poi, le date di scadenza, tanto vengono sempre disattese perchè sistematicamente prorogate, ma di utilizzare la formula: “per le persone serie e rispettose della legge la scadenza è fissata al …..”, così non ci prendiamo in giro!
. Se vuoi approfondire l’argomento e scaricare il testo della lettera-circolare inviata dal Ministero dello Sviluppo Economico, clicca QUI.
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