DATI APERTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - DATI.GOV.IT - CATALOGO DELLE BASI DATI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
I DATI APERTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IL PORTALE DATI.GOV.IT
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1. Obiettivi e funzioni del portale
E’ nato Dati.gov.it il portale dei dati aperti della Pubblica Amministrazione, nato per consentire a cittadini, sviluppatori, imprese, associazioni di categoria e alle stesse pubbliche amministrazioni di fruire nel modo più semplice e intuitivo del patrimonio informativo della pubblica amministrazione.
Con Dati.gov.it si apre una nuova stagione per la trasparenza e l’innovazione nella PA italiana, fatta di App per smartphone, applicazioni, servizi web e visualizzazioni creative che potranno fare base sui dati riutilizzabili in formato aperto rilasciati dalla PA.
Dati.gov.it è progettato e sviluppato da Formez PA, su indicazione del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione.
Questo sito nasce con l’obiettivo di catalogare al meglio tutti i dati aperti prodotti dalla pubblica amministrazione italiana.
Per svolgere questo compito il portale si articola in quattro funzioni principali:
• Cerco i dati, un motore di ricerca avanzato che permette di selezionare i risultati sulla base dei parametri scelti dall’utente, come: formato, licenza, area tematica, ecc.
• Voglio capire di più, pagina di approfondimento che raccoglie i materiali dedicati al temi dell’open data e dell’open government, come il Vademecum open data; la licenza IODL per i dati aperti; esperienze nazionali e internazionali.
• Suggerisco un dataset, da quale ogni cittadino, sviluppatore di applicazioni o funzionario pubblico può suggerire un insieme di dati di una qualunque pubblica amministrazione italiana.
• Le App della PA, che raccoglie una prima selezione di applicazioni smartphone sviluppate da pubbliche amministrazioni.
(Fonte: dal sito Dati.gov.it)
2. Strumenti e licenze che regolano la distribuzione dei dati
Due sono gli strumenti principali introdotti con il nuovo portale.
Il primo è il vademecum, destinato a dipendenti, dirigenti e amministratori pubblici e volto a istituire una sorta di "protocollo comune" per la creazione e la condivisione di banche dati online.
In secondo luogo c'è la licenza Italian Open Data Licence (IODL), sviluppata da Formez PA per "promuovere la liberazione e la valorizzazione dei dati pubblici secondo la linea già tracciata dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione con la pubblicazione del nuovo Codice dell'amministrazione digitale, che all'articolo 52 pone in primo piano la responsabilità delle pubbliche amministrazioni nel rendere disponibili i propri dati in modalità digitale".
Si tratta di un contratto di licenza che ha lo scopo di consentire agli utenti di condividere, modificare, usare e riusare liberamente la banca di dati, i dati e le informazioni con essa rilasciati, garantendo al contempo la stessa libertà per altri.
La presente licenza mira a facilitare il riutilizzo delle informazioni pubbliche nel contesto dello sviluppo della società dell'informazione.
. Se vuoi scaricare il Vademecum dal titolo "Linee Guida per i siti della PA", clicca QUI.
. Se vuoi scaricare il contratto di licenza IODL, clicca QUI.
3. I dataset delle Pubbliche Amministrazioni
Al momento sono presenti nel Portale 156 dataset di 31 differenti amministrazioni.
Sono già online da diversi giorni i dati dell'Emilia Romagna e del Comune di Firenze.
Possono contribuire anche gli utenti con le loro segnalazioni attraverso la voce "condivido un dataset".
Le categorie più ricche di informazioni sono "economia e investimenti", "ambiente", "trasporti e infrastrutture".
Per ogni documento viene evidenziato il tema, l'ente gestore, il formato del file e le licenze di riutilizzo.
Al lancio sono 41 le applicazioni disponibili: dieci dai Comuni, due dalle Province, cinque dalle Regioni, e ventiquattro dall'Amministrazione centrale.
. Se vuoi accedere al Portale degli Open data della REGIONE EMILIA ROMAGNA, clicca QUI.
. Se vuoi accedere al Portale degli Open data del COMUNE DI FIRENZE, clicca QUI.
4. soldipubblici.gov.it - Naviga tra i dati della spesa della pubblica amministrazione
Promuovere e migliorare l’accesso e la comprensione dei cittadini sui dati della spesa della Pubblica Amministrazione, in un’ottica di maggiore trasparenza e partecipazione.
È quanto propone il sito soldipubblici.gov.it che consente di accedere ai dati dei pagamenti delle Regioni, delle Aziende Sanitarie Regionali, delle Province e dei Comuni, con cadenza mensile e aggiornamento al mese precedente.
L’attuale versione è solo il primo passo di un processo che si svilupperà nel 2015 attraverso una serie di tappe successive.
Con questa prima release è già possibile accedere ai dati dei pagamenti delle Regioni, delle Aziende Sanitarie, delle Province e dei Comuni, con cadenza mensile e aggiornamento al mese precedente.
I dati sono tratti dal sistema SIOPE (Sistema Informativo delle Operazioni degli Enti pubblici), frutto di una collaborazione tra Banca d’Italia e Ragioneria Generale dello Stato, che aggrega i pagamenti giornalieri delle diverse PA attraverso una serie di circa 250 codifiche gestionali disponibili.
Il sito soldipubblici.gov.it si basa su un motore di ricerca semantico che è in grado di associare ente a voce di pagamento, sulla base delle codifica gestionale di SIOPE, e fornire l’importo speso per il mese corrente, l’andamento della spesa annuale e a una serie di utili indicatori.
Il sito è a cura dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
. Se vuoi accedere al sito, clicca QUI.
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APPROFONDIMENTI E RIFERIMENTI
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APPROFONDIMENTI
Vogliamo segnalare due importati documenti:
• Le Linee Guida per l’Open Data, curato dalla Associazione per l’Open Government,
• Il manuale degli Open Data, curato dall'Open Knowledge Foundation Italia.
Il primo documento offre risposte alle seguenti domande: Cosa vuol dire Open Data? Perché l’Open Data rappresenta una strada verso l’Open Government, e perché l’Open Government è uno strumento di sviluppo? Quali sono i principali problemi da affrontare quando si vuole “fare” Open Data”? Quali le tematiche giuridiche da tenere in considerazione? Quali gli aspetti tecnici e gli impatti organizzativi?
Il secondo documento affronta gli aspetti giuridici, sociali e tecnici degli open data (dati aperti).
Il manuale può essere utilizzato da chiunque, ed è stato appositamente studiato per coloro che intendono aprire i dati.
Il manuale discute del perché, cosa e come degli open data – quindi perché percorrere la strada dell’apertura, cosa si intende con ‘aperto’ (open), e come si fa ‘open data’ (“aprire/liberare” i dati).
. Se vuoi scaricare LE LINEE GUIDA PER L'OPEN DATA, clicca QUI.
. Se vuoi scaricare IL MANUALE DEGLI OPEN DATA, clicca QUI.
RIFERIMENTI
. Se vuoi accedere al portale dati.gov.it, clicca QUI.
. Se vuoi accedere al sito del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, clicca QUI.
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LE BASI DATI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
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1. PREMESSA: Differenza tra “BANCHE DATI” e “BASE DATI”
I termini ”banca di dati” e ”base di dati” sono entrati nell'uso corrente per indicare un sistema di dati memorizzati in un elaboratore elettronico e resi disponibili per svariate operazioni, dal semplice reperimento e stampa di tabelle fino ai calcoli più complessi.
Una prima domanda che può sorgere è se i due termini indichino sostanzialmente la stessa cosa.
Alcuni sostengono che ”base di dati” ha una natura nettamente aziendale (indica, cioè, l'organizzazione dei dati direttamente funzionali alla pratica gestionale propria delle aziende), mentre per ”banche dati” si intendono gli organismi (privati o pubblici) che agiscono come centri di scambio e di distribuzione e operano in modo simile a quello di vere e proprie banche: ossia gli enti gestori si preoccupano di raccogliere i dati presso i produttori e di distribuirli, una volta organizzati ed eventualmente sottoposti a elaborazione, agli utenti.
Altri ritengono vi sia totale coincidenza di significato tra le due espressioni, preferendo l'uso della seconda (“base di dati”) per indicare che i dati sono, per l'appunto, la “base” delle elaborazioni effettuabili nell'ambito del particolare sistema informativo che li comprende.
Un ulteriore approccio, infine, considera una “banca dati” come un servizio comprendente tre distinti elementi:
a) la base dei dati vera e propria, costituente il cuore del sistema;
b) il software, cioè l'insieme del sistema di gestione della base di dati e dei programmi sviluppati ad hoc per le particolari applicazioni elaborative;
c) la rete di comunicazione, l'insieme delle strutture e dei meccanismi che rendono possibile il collegamento e l'uso dei servizi informativi offerti dalla banca dati.
“Banca dati” ha quindi un significato generale, e la “base di dati” ne è un elemento costituente.
Una ”base di dati” è definibile come un insieme strutturato di dati il cui contenuto risponde alle esigenze informative di molteplici utenti e la cui struttura è disegnata in modo da garantire alcune fondamentali proprietà, tra cui l'integrazione, la non ridondanza, la consistenza, la condivisione dei dati e l'indipendenza di questi dalle applicazioni.
Per integrazione dei dati intendiamo la possibilità di porre in relazione tutti i dati che siano logicamente associabili. La non ridondanza indica l'assenza, o la minimizzazione, delle duplicazioni di dati identici; la consistenza (intesa come assenza di contraddizioni tra i dati) è in gran parte una diretta conseguenza dell'eliminazione delle ridondanze: quando esistono più copie di dati aventi lo stesso significato, facilmente accade che i loro valori siano diversi, perché diversi sono i tempi e le modalità di aggiornamento; in questo caso si dice che tali valori si contraddicono e i dati sono inconsistenti. Per condivisione intendiamo la possibilità, per tutti gli utenti, di accedere agli stessi dati nello stesso momento. Infine, una importante proprietà di una base di dati è che i dati in essa contenuti devono poter essere considerati come indipendenti dalle applicazioni, presenti o future, che ne fanno uso.
(Fonte: TRECCANI.it – L’Enciclopedia italiana)
2. LE BASI DATI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
2.1. SETTEMBRE 2014 - Comunicazione ad AgID delle Basi di Dati delle PA – Disponibile la procedura on-line
L’art. 24-quater, comma 2, della L. n. 114/2014, di conversione del D.L. n. 90/2014, prevede l’obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni e società partecipate dalle pubbliche amministrazioni (in modo totalitario o prevalente) “di comunicare all'Agenzia per l'Italia digitale, esclusivamente per via telematica, l'elenco delle basi di dati in loro gestione e degli applicativi che le utilizzano”.
La norma prevede che tale comunicazione debba avvenire entro il 18 settembre 2014 (trentesimo giorno dall’entrata in vigore della Legge di conversione avvenuta il 19 agosto 2014).
L’Agenzia per l’Italia Digitale informa che – a partire dal 1° settembre 2014 – renderà disponibile sul proprio sito una procedura on line per consentire a tutti i soggetti interessati di trasmettere il catalogo delle basi dati in loro gestione nonché degli applicativi che le utilizzano.
Al fine di supportare le amministrazioni nella definizione e trasmissione degli elenchi, giovedì 28 agosto 2014 saranno altresì pubblicate FAQ contenenti chiarimenti sugli adempimenti e sulla procedura d’invio.
. Se vuoi accedere alla procedura on-line per la comunicazione dell’elenco delle basi dati , clicca QUI.
. Se vuoi accedere alle FAQ, clicca QUI.
. Se vuoi conoscere le prime statistiche sulle amministrazioni che hanno comunicato all’Agenzia per l'Italia Digitale l'elenco delle basi di dati, clicca QUI.
2.2. NOVEMBRE 2014 – Chiusi i termini per l’invio delle comunicazione ad AgID delle Basi di Dati delle PA
A decorrere dal 30 novembre 2014 non sono più utilizzabili le precedenti modalità di comunicazione delle basi di dati mediante la compilazione e l'invio dei file xls/ods.
Per comunicare le proprie basi di dati o per correggere e aggiornare le comunicazioni già effettuate, le amministrazioni dovranno utilizzare le funzioni di alimentazione/aggiornamento del catalogo che saranno rese prossimamente disponibili.
Ogni eventuale notizia di merito sarà tempestivamente diffusa attraverso le pagine del catalogo.
3. IL CATALOGO DELLE BASI DATI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
L'attività di raccolta degli elenchi delle basi di dati comunicati dalle amministrazioni ha consentito la realizzazione del “Catalogo Nazionale dei Dati della Pubblica Amministrazione”.
Il Catalogo dei Dati della Pubblica Amministrazione è il punto d’arrivo del processo di raccolta dell’elenco delle basi di dati effettuato nei mesi scorsi, in attuazione dell’art. 24-quater, comma 2, della L. n. 114/2014, di conversione del D.L. n. 90/2014.
È uno strumento che vuole facilitare la diffusione e la conoscenza dei dati della P.A. e favorire, la condivisione dei dati tra pubbliche amministrazioni e il riutilizzo degli stessi secondo i principi dell’open data.
Il Catalogo è stato realizzato con la collaborazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, mediante l’impiego di tecnologie open source.
Questa prima versione fornisce le funzionalità tipiche di ricerca, consultazione e download dei dati.
Lo strumento è naturalmente destinato ad evolvere dinamicamente: una successiva versione del catalogo consentirà a tutte le amministrazioni di comunicare i propri dati (per chi finora non l’ha fatto) oppure di correggere, integrare e aggiornare i dati già comunicati, secondo le modalità che saranno rese note attraverso queste pagine.
Nelle diverse sezioni sono disponibili le indicazioni per l’uso del catalogo, la descrizione della sua struttura, un set predefinito di informazioni generali, gli strumenti per effettuare ricerche ed eventuali analisi dei dati e, infine, una sezione dalla quale è possibile effettuare il download dei dati stessi.
. Se vuoi accedere al catalogo delle basi dati , clicca QUI.
3.1. Amministrazioni inadempienti
Dal 19 febbraio 2015 è disponibile on line il“Catalogo Nazionale dei Dati della Pubblica Amministrazione” che, in questa prima versione, fornisce le funzionalità tipiche di ricerca, consultazione e download dei dati in formato aperto.
Si sta ora procedendo all'aggiornamento delle Amministrazioni che non hanno effettuato l'adempimento previsto dal più volte citato articolo 24-quater, comma 2, del D.L. n. 90/2014.
Tali amministrazioni, potranno poi effettuare le proprie segnalazioni direttamente attraverso le funzioni di alimentazione/aggiornamento che saranno attivate con la prossima versione del Catalogo.
. Se vuoi accedere alle statistiche basi dati P.A., clicca QUI.
4. OPEN DATA - Pubblicate le Linee Guida 2016
L'Agenzia per l'Italia Digitale ha reso disponibile il nuovo documento di riferimento per le Pubbliche Amministrazioni italiane che rendono disponibili i propri dati in formato aperto.
Le Linee Guida Nazionali per la Valorizzazione del Patrimonio Informativo Pubblico 2016 agevolano attraverso una vera e propria check list la pubblicazione dei dati di tipo aperto da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
Le Linee Guida Nazionali per la Valorizzazione del Patrimonio Informativo Pubblico sono realizzate dall’Agenzia per l’Italia digitale che, in linea con quanto previsto dall’articolo 52 del D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 (CAD), ha il compito di coordinare e promuovere le politiche nazionali di open data. In questa logica valorizzare il patrimonio informativo prodotto dalla pubblica amministrazione italiana significa promuovere la cultura della trasparenza e dell’accountability attraverso i dati aperti e, contestualmente, valorizzare le pratiche di riuso dei dati governativi aperti affinché diventino infrastruttura immateriale su cui chiunque possa sviluppare servizi innovativi.
L’attuale versione della Linee Guida Nazionali 2016 è il frutto di un processo di partecipazione attraverso cui Agenzia per l’Italia digitale ha chiesto a tutti gli interessati di contribuire con commenti e proposte di modifica ad una prima bozza del documento esposta a consultazione pubblica.
Dopo essere state valutate e ritenute coerenti con l’iniziativa, le osservazioni pertinenti sono confluite nella versione finale del documento.
In particolare le nuove Linee Guida 2016, semplificate rispetto alla precedente versione, pongono particolare attenzione su due aspetti fondamentali: da un lato la piena coerenza con la direttiva PSI 2.0 e con la normativa nazionale di recepimento e dall’altro l’introduzione del profilo nazionale di metadati DCATAP_ IT per la documentazione dei dati della PA.
Le Linee guida 2016 rappresentano un aggiornamento rispetto alla versione 2014. Tale aggiornamento ha riguardato in particolare:
- la piena coerenza con la direttiva PSI 2.0 e con la normativa nazionale di recepimento,
- l’introduzione del profilo nazionale del metadati DCAT_AP_IT,
- l’identificazione di un primo insieme di caratteristiche di qualità dei dati e relative misure,
- la definizione di una prima architettura dell’informazione del settore pubblico,
- la raccomandazione di una licenza di riferimento per tutti i dati della pubblica amministrazione che sia aperta e internazionalmente riconosciuta,
- una generale semplificazione rispetto alla precedente versione.
. Se vuoi scaricare il testo delle Linee Guida 2016, clicca QUI.
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APPROFONDIMENTI E RIFERIMENTI
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. Per accedere accedere al portale dell’Agenzia per l’Italia Digitale cliccate QUI.
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RIFERIMENTI NORMATIVI
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. D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82: Codice dell'amministrazione digitale. (Testo coordinato con le modifiche apportate, da ultimo, dal D. Lgs. 26 agosto 2016, n. 179 - In vigore dal 14 settembre 2016). Testo elaborato dal sito Procedamus.
. Se vuoi scaricare il testo aggiornato del D.Lgs. n. 82/2005 dal sito NORMATTIVA, clicca QUI.
. Se vuoi scaricare il testo aggiornato del Codice dell'amministrazione digitale dal sito DigitPA, clicca QUI.
. DIRETTIVA 2013/37/UE del Parlamento e del Consiglio del 26 giugno 2013, che modifica la direttiva 2003/98/CE relativa al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico
. LEGGE 11 agosto 2014, n. 114: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari. Artt. dal 24 al 2-quinquies.
. DECRETO LEGISLATIVO 18 maggio 2015, n. 102: Attuazione della direttiva 2013/37/UE che modifica la direttiva 2003/98/CE, relativa al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico.
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