Il nuovo presidente dei Notai Paolo Piccoli, in una intervista comparsa sul Il Sole –24ore del 16 giugno scorso, pag. 31, non risparmia critiche sia all’Antitrust che alle Camere di Commercio.
All’Antitrust fa sapere che “Pensare che tutti possano fare tutto è un concetto astratto della concorrenza tra professionisti …. Dire come fa l’Antitrust, che non ci devono essere esclusive, significa introdurre gravi elementi di confusione; sarebbe come dire che i commercialisti possono difendere nella cause civili al di fuori della materia tributaria”.
Alle Camere di Commercio, dopo aver riconosciuto che la sottoscrizione di protocolli d’intesa hanno in qualche modo migliorato la situazione circa l’uniformità di comportamenti, rivolge un rimprovero piuttosto pesante, che riportiamo testualmente “Certo, qualche volta la pazienza è prossima ad esaurirsi, sia perché alcune soluzioni tecniche vengono imposte senza alcun rispetto per il dettato delle norme, sia perché molte Camere di Commercio sembrano avere una scarsa cultura di che cosa sia e quali responsabilità comporti la tenuta di un pubblico registro con regole uniformi”.
Sarà purtroppo anche vero che tra le Camere di Commercio non esiste uniformità di comportamenti, ma forse il presidente Piccoli dimentica che quando, da una parte, le norme si presentano assai imprecise e poco chiare e, dall'altra, non vengono emanati provvedimenti vincolanti (… e questo non certo per colpa delle Camere di Commercio!) è inevitabile che nascano comportamenti divergenti.
Non è forse il caso di rivolgere l’accusa a qualcuno che sta sopra e che viene prima dell’Antitrust e delle Camere di Commercio!
Ma forse è destinato a rimanere una chimera il sogno di tutti i grandi legislatori: poche leggi semplici, chiare e destinate a durare nel tempo!
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